IL CERCHIO D'ORO: Un viaggio di Colombo per un antico rito

8 dicembre 2008

di Athos Enrile.
Molti mesi fa, avevo scritto su Contrappunti:
"Tutto il 2006 ha visto il nuovo Cerchio d’Oro impegnato a comporre e registrare quello che sarà il nuovo disco. Il titolo dovrebbe essere “Il Viaggio di Colombo”, e negli intenti è un vero concept album , in puro stile “seventies prog".Non mi dilungo sulla biografia del gruppo, ormai nota ai i fruitori dei servizi targati CSPI. Mi soffermo invece... (continua)

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MARIO COTTARELLI Prodigiosa Macchina (Crotalo, 2007)

19 ottobre 2008

Un one-man-band, come càpita di incontrarne molti nel mondo degli appassionati di progressive, che, un bel giorno, decide di dare alle stampe il proprio punto di vista creativo, senza scomodare fisicamente nessuno. Il cremonese Mario Cottarelli non manca né di idee, né di “tradizione” visto che questa Prodigiosa Macchina suona molto come un concept del tempo che fu (si tratta di materiali elaborati alla metà degli anni Settanta). Un tributo e omaggio a Genesis, Le Orme, Banco del Mutuo Soccorso, La Locanda delle Fate, Latte e Miele, Greenslade. Il tutto in tre brani: la title track (una lunga ed elaborata suite di oltre 20 minuti), Il pensiero dominante (anche qui non si scherza in quanto a complessità strutturale) e I cori della Via Lattea (la composizione più riuscita; sorta di “toccata” organistica similbarocca a cui si sommano elementi kraut e space rock). Punto di forza, la scrittura delle parti tastieristiche; pollice verso – ahimé – per la voce, assolutamente non adeguata. Sarebbe bello che l’esperto artigiano Cottarelli uscisse un po’ dalla sua bottega e condividesse ulteriori progetti con altri musicisti, magari affidando il canto ad un vocalist di ruolo, in grado di valorizzare testi che – da quanto si legge – sono tutt’altro che banali, anzi... (R.S.)

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I PENNELLI DI VERMEER La primavera dei sordi (La Canzonetta Record/Sintesi 3000, 2008)

6 ottobre 2008

Sempre più stimolanti questi irrequieti napoletani, artefici di una canzone rock brillante, vivace, curata nei testi e nella musica. Inoltre non guasta quel minimo mix shakerato di generi, fuso ad un ricercato gusto citazionale. Filastrocche partenopee impastate dalle sonorità circensi tra il folk mediterraneo, Vinicio Capossela e qualcosa di vagamente caraibico: è così che si parte, dalla frizzante Tre cadaveri nel cassetto. Un nonsense che si fa strada verso tematiche di pregnante attualità, grazie alle felici immagini “scrittorie” del vocalist chansonnier Paolo Sorrentino: c’è l’antipolitica (Manifesto cm 70 x 100), il potere della TV e la rassegnazione all’essere “telecomandati” (lo space rock di Incuboinuncubo), la sessualità (Nel giadino di Belzebù), i sabati sera da sballo (la techno di S.K.L.ero), le sirene (non solo) transgeniche (Carogna) e la scuola (Autogestione). Ma anche cantucci di riflessione esistenziale (Cinque minuti in una notte, Luce) o omaggi nell’omaggio (L’urlo dedicato al celebre quadro di Munch ma con un cameo canoro di Lino Vairetti degli Osanna). Il particolarissimo timbro di Sorrentino ricorda assai da vicino quello di un cantautore, forse, dimenticato ai più, quel Franco Fanigliulo che passò di sbieco a Sanremo nel ’79 con A me mi piace vivere alla grande. Gli anni Settanta si sentono, qua e là, più che nella musica, nelle parole, in quel desiderio entusiasta di comunicare per indurre alla riflessione. La lezione è, soprattutto, quella degli Stormy Six, ma poi i riferimenti si perdono, non tengono più conto di alcun steccato temporale e personale: Carosone, Litfiba, Almamegretta, Subsonica, Battiato, De André, Decibel e Avion Travel. Come un decotto al ginseng: rinfrescante e carminativo. [R.S.]

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UN NUOVO BLOCCO NOTE DI RECENSIONI E RIFLESSIONI

3 ottobre 2008

Benvenuti in questo nuovo spazio telematico del Centro Studi per il Progressive Italiano di Genova. Mai come in questo ultimo anno, l'invenzione "blog" ha avuto una funzione quasi salvifica per le nostre attività "scrittorie". Perché le recensioni sono come le ciliegie: artista chiama artista. Una passione - per noi - che sembra quasi un lavoro di notevole portata ma che crediamo soprattutto importante per la divulgazione di quanto la discografia progressive (e non solo...) del Bel Paese immette sul mercatino di nicchia. E noi, come CSPI, cerchiamo di assolvere alla funzione prioritaria di "canale" o di cinghia di trasmissione di un dato musicale che tentiamo di raccontare.
Nel 2004 nacque il quaderno "contrAPPUNTI", quindi circa un anno fa la rubrica C'era una volta il rock sul prestigioso quotidiano genovese di cultura e spettacolo Mentelocale. Tutto non riesce a starci, così ecco l'idea di un blog che continui a "raccontare" l'avventura - in itinere - del progressive italiano di ieri e di oggi attraverso comodi post a cui siete invitati a rispondere. Quindi, queste Note Sospese sono qualcosa di più di un'appendice. Costituiscono un ulteriore collegamento con quanto gira attorno agli archivi del CSPI che crescono grazie alle generose donazioni degli artisti e delle case discografiche a cui siamo riconoscenti sottoforma di parole scritte...Ed è un felice circolo che si rinnova ogni volta. Nei prossimi giorni, i primi frutti...Buona lettura. [R.S.]

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