MARIO COTTARELLI Prodigiosa Macchina (Crotalo, 2007)

19 ottobre 2008

Un one-man-band, come càpita di incontrarne molti nel mondo degli appassionati di progressive, che, un bel giorno, decide di dare alle stampe il proprio punto di vista creativo, senza scomodare fisicamente nessuno. Il cremonese Mario Cottarelli non manca né di idee, né di “tradizione” visto che questa Prodigiosa Macchina suona molto come un concept del tempo che fu (si tratta di materiali elaborati alla metà degli anni Settanta). Un tributo e omaggio a Genesis, Le Orme, Banco del Mutuo Soccorso, La Locanda delle Fate, Latte e Miele, Greenslade. Il tutto in tre brani: la title track (una lunga ed elaborata suite di oltre 20 minuti), Il pensiero dominante (anche qui non si scherza in quanto a complessità strutturale) e I cori della Via Lattea (la composizione più riuscita; sorta di “toccata” organistica similbarocca a cui si sommano elementi kraut e space rock). Punto di forza, la scrittura delle parti tastieristiche; pollice verso – ahimé – per la voce, assolutamente non adeguata. Sarebbe bello che l’esperto artigiano Cottarelli uscisse un po’ dalla sua bottega e condividesse ulteriori progetti con altri musicisti, magari affidando il canto ad un vocalist di ruolo, in grado di valorizzare testi che – da quanto si legge – sono tutt’altro che banali, anzi... (R.S.)

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